Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egiziane a pagode cinesi, da colonne doriche al “Grand Hotel Plaza”.
Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime. Ci sono serate danzanti, grandi ospiti (dai Dik Dik a Pippo Baudo e numerosi cantanti degli anni Sessanta), le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza.
La stampa locale inizia a parlare dello scempio in atto. Nel 1967 il “Giornale di Lecco” titola ironicamente: “In partenza il missile Bagno”. Il mondo effimero in costruzione scaturiva dalla fantasiosa mente di “Bagno”proveniva direttamente da Cinecittà.
Invitanti striscioni accolgono le migliaia di persone che affollano questa città dalle mille luci: “A Consonno il cielo è più azzurro”, “A Consonno è sempre festa”, “Consonno è il paese più piccolo ma più bello del mondo”. Numerose coppie di sposi raggiungono Consonno per farsi immortalare in fotografie estemporanee, famosi cantanti calpestano le scene di quello che sembra un luogo talmente assurdo da essere fantastico, immaginario. La situazione di Consonno città dei balocchi è bene evidenziata da queste cartoline d’epoca
Il colpo di grazia per Consonno lo si ha nell’ottobre del 1976: una frana, dalla collina sconquassata dal cemento, cade sulla nuova strada di accesso alla città dei balocchi: quasi una vendetta della natura che isola Consonno dal mondo e che gli riserva un destino ancora più tragico: quello di “città fantasma”.
Consonno ha da allora attratto innumerevoli persone: un regista, Davide Ferrario, vi ha addirittura girato alcune scene di un suo film uscito nel 1998: “Figli di Annibale”. Un estratto delle scene del film girate proprio a Consonno
Io l’ho vista così!!! Ma da inguaribile sognatrice la immagino ritrasformarsi in città dei Balocchi!!!
A presto
Monica